Incontri di approfondimento 2016 a La cucina del mortaio e del pestello alimentazione e salute tra medioevo e età moderna

a cura di Alessandra Sirugo e Cristina Fenu
16 febbraio 2016

I rimedi naturali e i preparati galenici utilizzati nella terapia farmacologica sono il cuore della conversazione che martedì 16 febbraio alle 17.30 avrà per vivace narratore Giorgio Du Ban.
Il decano dei farmacisti triestini converserà con il pubblico nella Sala Costantinides del Civico Museo Sartorio, in uno degli incontri di approfondimento alla mostra “La cucina del Mortaio e del Pestello. Alimentazione e salute tra Medioevo ed Età moderna” a cura di Alessandra Sirugo e Cristina Fenu, in esposizione fino al 3 settembre presso il Museo petrarchesco piccolomineo.
Fondatore nel 1998 del Museo della Farmacia, che nel 2013 ha venduto e trasferito a Vercelli, Du Ban ha narrato la storia di Trieste e delle scoperte della scienza farmacologica applicata alla nostra vita quotidiana nelle pagine di Farmacia Picciola 1799-1999 pubblicata qualche anno fa.
Da quando, allo scoppio della prima epidemia di colera a Trieste – nel 1849 -, il farmacista Picciola preparò un galenico con proprietà purgative, possiamo capire quanto lunga era l’esperienza dei farmacisti con una rigorosa competenza chimica. “Aromatari” e “speziarii”, così erano chiamati nel Medioevo i depositari della conoscenza delle proprietà delle spezie e della loro coltivazione. I ‘semplici’, le piante con riconosciute proprietà medicinali, erano talmente importanti nella vita di una comunità come quella di Trieste, che i farmacisti in servizio per la comunità cittadina dal 1413, trassero profitto dalla professione tutelata dagli Statuti del 1365.
L’alcool fu quasi sempre il mezzo attraverso il quale il farmacista veicolava i principi attivi. Il medico, botanico e poeta Castore Durante descrisse i rimedi di medicina popolare per le famiglie, includendo i vari tipi di vino, la posologia e le controindicazioni. Nel 1542 l’umanista e medico Pietro Andrea Mattioli fu invitato a Gorizia, ove incombeva la peste, con l’incarico di visitare le spezierie, di controllarne il buon funzionamento e di occuparsi dei vini locali, tra i quali il Pucino.
Nello scorrere con leggerezza ed umorismo la vita degli antichi laboratori Giorgio Du Ban Picciola, non tralascerà di ricordare che le farmacie si integrano con la storia delle città in cui svolgono la loro attività – è proprio il caso di dirlo – “febbrile”. James Joyce abitò sopra la “Picciola” dal 1910 al 1912, da cui il figlio dell’anziano proprietario riuscì a sfrattarlo, dopo averlo descritto nelle proprie lettere come un inquilino moroso e, per il resto, assai poco gradito.

Museo Sartorio
Sala Costantinides
Largo Papa Giovanni XXIII, 1
ore 17.30
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti

La mostra La cucina del Mortaio e del Pestello. Alimentazione e salute tra Medioevo ed Età moderna” a cura di Alessandra Sirugo e Cristina Fenu, è in corso presso il
Museo petrarchesco piccolomineo, via Madonna del mare 13 – Trieste
fino al 3 settembre 2016 con orario da lunedì a sabato 9-13; giovedì anche dalle 15 alle 19.
ingresso libero; chiuso festività civili e religiose
visite guidate ogni sabato alle 11 e ogni giovedì alle 17
si prenotano visite per gruppi turistici e per le scuole
visite guidate: € 4,00, ridotte e gruppi € 2,00

https://www.museopetrarchesco.it e pagina Facebook
tel. 0039 0406758184 e 0039 0406758277
museopetrarchesco@comune.trieste.it

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