2. Lo scrittoio del bibliografo

Umberto eredita dalla zia Regina Coen, una somma con la quale nel 1919 acquista in società con Giorgio Fano la libreria di via San Nicolò 30. Virgilio Giotti, incontrato da Saba a Firenze, ne disegna il marchio, la Cattedrale di San Giusto iscritta entro un cerchio.

Nel 1924 l’impresa viene registrata con la nuova denominazione di Libreria antiquaria «Umberto Saba». Il poeta fa dello scrivania della sua bottega il laboratorio, dove assembla, componendo e ricomponendo, i propri versi e, insieme, l’officina del bibliografo. «Non m’intendevo di libri antichi. Appena sapevo che esistevano degli incunaboli e che Aldo Manuzio era stato un grande stampatore del Cinquecento. …I primi passi li feci sotto la guida – direi meglio sotto la stella – di Tammaro de Marinis» riferisce nel 1948 in Storia di una libreria (11). Costruisce con sapiente intelligenza una rete di relazioni con i principali antiquari italiani fino a confessare ad Aldo Fortuna il 2 giugno 1920 di avere il batticuore per i bei volumi che attende da Firenze: «…poco mi manca oramai per diventare io stesso un bibliofilo».

Proviene dall’«antro oscuro del poeta» La libreria de’Volpi, e la Stamperia cominiana (Padova 1756), che illustra l’attività di Giuseppe Comino stampatore dei Volpi di Bassano, editori di classici molto ricercati dai collezionisti. (12)

 

LIBRERIA ANTIQUARIA “UMBERTO SABA” CATALOGO …
LIBRERIA ANTIQUARIA “UMBERTO SABA” CATALOGO …

(Trieste : Arti grafiche L. Smolars & nipote)
n. 8 (mag.1925) n. 22 (dic. 1928); n. 32 (dic. 1930) ; 17 cm

Il poeta comincia a pubblicare sin dal 1923 il Catalogo della Libreria antiquaria “Umberto Saba”, un bimestrale, in seguito dalla periodicità variabile.
Provenienza Gorizia, Biblioteca Statale Isontina

Umberto Saba fonda la sua competenza nel campo dei libri stampati nel 15. secolo compulsando i cataloghi di Leo Olschki, libraio e fondatore della casa editrice, uno dei maestri nella descrizione e valorizzazione del libro antico. Il poeta triestino possiede e consulta Le Livre illustré au 15. siècle avec 344 figures sur 220 planches (Firenze 1926) (13), ma possiede anche il repertorio bibliografico di incunaboli di Ludwig Hain (Berlino, Altmann 1925).

Il poeta dimostra la sua competenza bibliografica pubblicando sin dal 1923 i Cataloghi della Libreria antiquaria «Umberto Saba». Si espongono i cataloghi n. 8 (maggio 2025) e n. 22 (dicembre 1928), che propongono esemplari di edizioni cinquecentine di Petrarca. Nel catalogo n. 32 (dicembre 1930) la libreria offre in vendita un esemplare de Il Secretum (Zopino 1520) con il monogramma con cui si firma per la prima volta un incisore, Z. A. (Zoan Andrea). (16)

La Libreria antiquaria è stata riconosciuta nel 2012 studio d’artista di particolare interesse per il suo valore storico ed è sottoposta alla tutela del Ministero della Cultura. Sui contropiatti e i fogli di guardia delle 834 pubblicazioni rimaste in via San Nicolò 30 sono trascritti da Saba dei crittogrammi di cifre e lettere a matita. Il catalogo dei libri, descritti nel 2016, ora consultabili nell’OPAC Biblioest, testimonia il possesso di bibliografie e cataloghi di biblioteche e di librerie antiquarie di mezza Europa. Oltre alle pubblicazioni sulle collezioni della libreria antica Ulrico Hoepli e al catalogo dello stampatore Bodoni (Libreria Rudolf Geering, Basilea 1920), sono presenti alcune bibliografie irrinunciabili in una biblioteca di conservazione: la Bibliografia leopardiana di Giuseppe Mazzatinti (Olschki 1931), gli Annali delle edizioni ariostee di Giuseppe Agnelli e Giuseppe Ravegnani (Zanichelli 1933); gli Annali degli stampatori Elsevier di Charles Pieters (chez C. Annoot-Braeckman, Gand 1851). Altre testimonianze dell’impegno di Saba nella propria professione di bibliofilo sono The manual of classical bibliography di Joseph William Moss (Londra Bohn 1837) e la Taschenbibliographien für Büchersammler (Bibliografia tascabile per il collezionista di libri), curata da Max Sander (Stoccarda, Hofmann 1925-1926). E questi sono solo i libri superstiti oggi sugli scaffali dello Studio d’artista di via San Nicolò, perché non hanno trovato compratori dopo la scomparsa del poeta. Nel Fondo Saba della Libreria, descritto nel catalogo virtuale della Biblioteca Civica “A. Hortis”, ma appartenente alla Libreria antiquaria «Umberto Saba» , compaiono libri estremamente significativi della cultura fra Otto e Novecento come La civiltà del Rinascimento in Italia di Jakob Burckhardt (9. ed. Leipzig, Seemann, 1904), in lingua originale, di cui si espone l’esemplare della Biblioteca Civica “A. Hortis” (15).

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