Pur d’amor volgarmente ragionando. L’eredità di Dante in Petrarca

inaugurazione della mostra
venerdì 29 ottobre ore 17.00
sala studio di Biblioteca Hortis

Per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri da venerdì 29 ottobre Museo petrarchesco piccolomineo orienta i riflettori sull’influsso di Dante sulla poesia di Francesco Petrarca. “Pur d’amor volgarmente ragionando. L’eredità di Dante in Petrarca” è il titolo dell’esposizione ideata da Alessandra Sirugo sotto la direzione di Laura Carlini Fanfogna, già Direttore del Servizio Musei e Biblioteche.

Il parallelo tra Dante e Petrarca resta ancor oggi centrale nella storia poetica nazionale.
Due generazioni separano i due scrittori. In una lettera della raccolta delle Familiari Francesco, più giovane di 39 anni, ricorda di aver incontrato da bambino l’esule fiorentino, bandito dalla città natale insieme al nonno e al padre del futuro umanista. Ne nacque una forte amicizia, come avviene tra uomini di capacità non comuni e di ideali condivisi, ma Petrarca ricorda che suo padre, il notaio Petracco, si adeguò all’esilio, mentre Dante vi si oppose e si gettò con accanimento, su un progetto avviato, trascurando tutto il resto. Quel progetto era la Divina Commedia!

Il riallestimento di Museo Petrarchesco ha l’ambizione di ricostruire le letture punto di riferimento dell’opera dei due poeti, cominciando dalla preferenza accordata da Dante e da Petrarca agli autori della tradizione classica e della letteratura volgare. Ne scaturisce un panteon poetico abitato dagli scrittori ritratti nella Divina Commedia e dei Trionfi, presenti nei codici miniati, negli incunaboli e nei libri dei secoli dal XVI al XVIII della Biblioteca Civica Attilio Hortis.

Venerdì 29 ottobre alle ore 17.00 presso la sala studio di Biblioteca Hortis ad illustrare le preziose edizioni del Quattrocento e ad inaugurare la mostra interverrà Neil Anthony Harris, ordinario di Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia presso l’Università degli Studi di Udine.
Harris, noto a livello internazionale per i fondamentali studi sul libro italiano del Quattro e Cinquecento, è stato – tra l’altro – professore di Biblioteconomia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze. Collabora con l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze, con l’Institut d’Histoire du Livre di Lyon, con il Conseil scientifique della Maison des Sciences de l’Homme e fa parte dell’Incunabula Working Group del Consortium of European Research Libraries (CERL).
Proprio come studioso attivamente impegnato nel gruppo di ricercatori e bibliotecari che studiano i libri editi nel Quattrocento ha dato impulso al progetto di descrizione degli esemplari di incunaboli della Biblioteca Hortis condotto da Alessandra Sirugo nella base dati Material Evidence of Incunabula del CERL.

Ai partecipanti è richiesta la certificazione verde Covid 19.
Per informazioni è possibile
telefonare allo 040/6758184 o al 3452984179
scrivere all’indirizzo di posta elettronica museopetrarchesco@comune.trieste.it

Giorgio Vasari, Ritratto di sei poeti toscani, olio su tela, 1544 (Minneapolis Institute of Arts)

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