Un ospite forestiero scende il 15 novembre 1772 alla Locanda Grande, edificata in quella che oggi è Piazza Unità d’Italia. E’ un uomo di mezz’età, disinvolto e affabile, che nei locali dell’albergo – teatro solo quattro anni prima dell’assassinio di Johann W. Winckelmann – si trattiene a riordinare degli appunti per un suo progetto editoriale.
L’ospite è molto di più che un disinvolto uomo di mondo: è Giacomo Casanova.
Nel 2025, anno in cui ricorrono i 300 anni dalla nascita di Casanova (1725-1798), il Civico Museo petrarchesco piccolomineo ricorda il periodo in cui lo scrittore ha vissuto a Trieste, dal 15 novembre 1772 al 14 settembre 1774, con la mostra “In viaggio con Casanova. L’approdo a Trieste” a cura di Alessandra Sirugo.
Al Museo petrarchesco piccolomineo, si potranno ammirare prime edizioni patrimonio della Biblioteca Civica, stampe e pubblicazioni che illustrano la cultura teatrale e letteraria del suo tempo. Infatti lo scrittore, dopo essere evaso dai «Piombi» ed aver vagato in Europa in cerca di un impiego degno di lui, lascia il segno del suo talento di brillante narratore nelle raccolte librarie della Biblioteca Civica “Attilio Hortis”. Su questi scaffali sono collocati undici esemplari delle opere dell’avventuriero veneziano e alcuni articoli di politica internazionale sull’«Osservatore triestino». Dalla scelta degli esemplari a stama della “Hortis”, scaturisce il ritratto di uno scrittore dalla scrittura chiara ed avvincente, assiduo spettatore dei teatri di Trieste e catalizzatore dell’attenzione nei salotti della buona società.
L’esposizione nasce dalla collaborazione con il progetto dell’Università Ca’Foscari, incentrato sulle attività di ricerca e di divulgazione del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati (DSLCC) sotto la direzione di Antonio Trampus ed è coordinata con l‘esposizione di via Torino “In viaggio con Casanova. Porti e approdi dall’Adriatico al Levante: Trieste, l’Istria, Fiume e la Dalmazia”.